Se non hai mai visto l’oceano dal vivo, come me sino ad oggi, non puoi capire. Non puoi immaginare qualcosa che non è immaginabile.
La forza delle onde, il rombo dell’acqua che arriva velocissima e si ritira con una violenza imprevista ed imprevedibile.
Ma facciamo per bene.
Questa mattina sveglia presto. Avevo chiesto alla galu di svegliarmi quando si svegliava lei ma, come i bambini a natale, alle 6 e mezza ero già sveglia e seduta sul letto.
Ho preparato le cose per la barchetta e la spiaggia.
Crema per il sole protezione 80.
Ventaglio – qui detto habanico.
Fazzoletti e burro cacao, un pareo, la macchina fotografica con una card formattata di pacca.
Basta.
Non ci credo che riuscirò ad uscire per una cosa così stramba e lunga con solo questo.
La mia bottiglia da litro di acqua l’ho preparata ieri sera ed è in frigo.
Mi lavo. Ma della galullo nessun segnale.
Allora mi metto la crema.
Viso.
Dai anche corpo.
Quindi adesso sono pure tutta appiccicosa.
Seduta sul letto, semivestita e appiccicosa di crema solare.
La galu questa mattina mi ha fatto i pancakes. Buonissimi!
E abbiamo fatto il caffè con quello che lei ha portato dal Chapas. Beh: tutta un’altra cosa.
L’idea originaria era di essere alla marina alle 8 e mezza.
Alle 9 e mezza stavamo uscendo di casa.
Io tutta pronta con gli occhiali da sole e il cappello e una specie di tremarella gioiosa per il mio incontro con il mare e con l’oceano.
Da notarsi che non faccio un bagno in mare, nessun mare da circa 12, forse 13 anni.
E non prendo il sole distesa, incremata e di proposito da qualche anno di più.
Ho preso dei granuli omeopatici per tre settimane prima di partire per evitare l’eritema solare che mi ha massacrata per metà della vita.
Ma sento che questa volta sarà diverso.
Non ho bisogno di allergie, non ho bisogno di reazioni, non ho bisogno di nulla.
Con il cappello di paglia da texane e gli occhiali da sole sembriamo davvero due turistas!
Il mio color mozzarella rinforza l’idea.
Arriviamo alla marina e vengo rapita dalla vista dei pellicani, tantissimi pellicani, appoggiati alle barchette in attesa di qualche pesce da rubare, in attesa dei pescherecci di ritorno.
La galullo tratta sul prezzo del barcarolo e ci avviamo verso … boh!
Dove stiamo andando che questa specie di molo di pietra finisce là in fondo?
Giù dal molo stiamo andando.
In spiaggia. A prendere la barchetta. In acqua.
Peccato che siamo vestite.
Beh è solo acqua.
Già che pirla che sono!
Il tizio a terra, impietosito,mi inclina la barchetta cosi che io possa salirci senza troppi traumi.
In realtà salgo come un orso con i crampi però son su. Dai.
Il barcarolo è mooooolto carino e parla in messicano stretto con la galullo.
Scoprirò poi che questo è un water taxi (stica) e che dovremo ricordarci il suo nome quando verrà a riprenderci 2 ore dopo averci lasciate alla Playa de l’amor.
In realtà il nostro è un water taxi del pueblo.
Quelli dei gringos, quelli fichi hanno le scalette per salire e scendere e probabilmente anche altro.
Oltre a costare dieci volte di più.
Noi abbiamo pagato il corrispettivo di circa 9 euro a testa.
Ok va bene pure fare l’orso.
Mi accorgo che la barca ha il fondo di vetro e la bambina che è in me inizia a fremere.
La macchina fotografica scatta in ogni dove.
Poi penso che con la batteria potrei non farcela e mi do una calmata.
Arrivano altre due coppie di locali. No la galu dice che son messicani ma di città del messico non di cabo.
Partiamo e insieme all’aria respiro allegria. Leggerezza. Una sensazione di … come chiamarla? Felicità. Probabilmente è felicità.
Son curiosa, sono eccitata, sono elettrizzata. Son contenta.
Qui han dato nomi a tutti gli scogli possibili sulla via per l’arco. Sa il cielo cosa abbiano visto e dove riescano a vedere la tartaruga, scoobydoo (sì sì pure scoobydoo) e il dito di nettuno.
Alle piccole calette che precedono l’arco ci fermiamo.
I pesci che passano sotto alla barca sono bellissimi e coloratissimi.
C’è un pesce grande che sembra Nemo! E un pescione con la coda gialla gialla. E un saaaaaacco di altri pesci.
C’è un pesce grande che sembra Nemo! E un pescione con la coda gialla gialla. E un saaaaaacco di altri pesci.
Non si riescono a fotografare ma che mi frega? Li vedo li ho visti. Basta così no?
Da lontano vediamo un leone di mare che fa spataciuff nell’acqua e dentro e fuori.
Sarà pure un leone marino a me sembra una foca. Ma non ci capisco niente quindi vada per il leone marino.
I pellicani volano radenti l’acqua e sono stupendi. Le grandi ali aperte, il volo fermo sembrano dei deltaplano. Eleganti. Belli. Tanti.
Ci son più pellicani che persone. E di persone ce ne sono tante.
Forse questo sarà l’ultimo weekend in cui si potrà vedere l’arco con la sabbia sotto, con la spiaggia e le persone che ci camminano.
Il barcarolo dice che è muy peligroso andare alla spiaggia sotto l’arco. Però lì persone ce ne sono eccome.
L’acqua ha dei colori impossibili. Che parola posso usare per non dire in continuazione bellissimo?
Beh non la so, fai conto che abbia scritto quella!
Arriviamo alla punta dell’arco, giriamo appena … ed ecco l’oceano.
Pare impossibile che nel giro di due metri il mare possa cambiare così tanto.
Che in mare praticamente aperto ci sia una distinzione così netta tra il mare di cortez e l’oceano pacifico.
Eppure c’è.
L’arco visto dal lato del pacifico sembra persin diverso.
Arriviamo alla playa del divorzio (non ho la regia qui disponibile e non mi ricordo come si dice in messicano ma è molto simile all’italiano)
Vediamo delle persone che corrono come delle pazze accanto agli scogli e, dopo il loro passaggio, delle onde altissime infrangersi nello stesso posto facendo un rumore cupo e forte.
Stanno correndo contando il tempo delle onde grosse per arrivare alla spiaggia sotto l’arco.
Uhm … questo mi fa un po’ paura.
Il barcarolo dice che è peligroso e non è il caso.
Torniamo indietro e ci imbattiamo in un leone di mare (continuo a ribadire che a me pare una foca ma tant’è) piaggiato su uno scoglio, con quei baffi che sembra un gatto sornione.
E, improvvisamente, dall’acqua un leoncino piccolo che affaccia il musino mentre nuota.
Il barcarolo (qui mi verrebbe … vaaaaa controcoRenteeeeee ho resistito sino ad adesso dai su! Passamela e che cavolo!) ci dice che stiamo per arrivare alla playa.
Chiede conferma ai 4 che sono sulla barca con noi che li verrà a riprendere tra un’ora e dice a noi che tornerà tra due.
Poi dice una cosa che mi inquieta. Non la capisco ma già mi inquieta.
Il succo è: quando vi dico brinca voi brincate. Non tergiversate, non esitate, brincate.
Galu… cheMMinchia ha detto?
Ha detto di saltare giù veloci quando dice brinca.
Eh? Cosa dobbiamo fa …
La galullo mi fa salire sulla parte piccola della punta della barchetta e due barcarolidaterra ci vengono incontro.
Galu scusa ma cosa dobb ….
BRINCA!
La galu: SALTA!
Salt ….
SPATASPLASH!
Non ho proprio saltato. Diciamo che son caduta giù dalla barchetta un po’ spinta dalla galu e un po’ tirata dall’omaccione in acqua.
Il risultato netto è che:
numero A ho perso una ciabatta e il mare se l’è portata via con l’onda di risucchio (si dirà onda di risucchio? Beh non lo so ma rende bene l’idea, verdad?)
numero B sono SEDUTA in mezzo all’acqua con tutti i vestiti
Non credo di riuscire a rialz …..
L’omone mi trascina sulla spiaggia e mi porge la ciabatta che ha recuperato.
Quindi adesso ho tutti i vestiti bagnati E pieni di sabbia.
Una cotoletta pronta per essere fritta, praticamente!
Mi riprendo dallo shock e ci avviamo verso il passaggio tra la playa de l’amor e quella del divorcio (tornata la regia!)
Mi svesto e la galu mi stende i vestiti su una roccia fermandoli con un sasso.
Mi sembra di essere ad adventureland.
Camminiamo un po’ sulla sabbia sotto il sole e poi, all’improvviso, si sente come un ruggito ed appare l’oceano.
Le onde sono lunghissime, alte, potenti, prepotenti.
Mi vien da piangere. Mi commuove.
E’ stupefacente. Incanta.
La galu conta. In messicano.
Ma che conti scusa?
Le onde! Per correre alla spiaggia sotto l’arco.
Uhm … te lo devo dire, a me sta cosa di correre e delle onde un po’ di paura me la fa.
Vai avanti tu!
Avanti io? E dove dovrei andare? Gasp!
Allora vado avanti io.
Una serie di gruppetti stanno tornando di corsa dall’arco e sono bagnati fradici.
Arriva anche un’ometto che si capisce essere del posto che dice che basta, nessuno può più andare sotto l’arco.
Muy peligroso.
Mi spiace perché era bellissimo ma quelle onde ora son diventate un ruggito e sono sempre più alte e sempre più frequenti.
Faccio qualche foto all’oceano, mi faccio anche fotografare, oggi tutto diverso, oggi tutto nuovo.
Mi faccio fotografare echeddiamine.
(nda e più tardi a casa metterò pure una mia foto sul profilo di face book: mai fatto con foto recenti. Dai. Forse qualcosa sta davvero cambiando)
Torniamo alla playa de l’amor e facciamo il bagno.
Una bambina.
Una bambina piccola. Mi manca la paperella sul salvagente.
E il salvagente, ovviamente.
Le onde sono forti portano e riprendono. Mi siedo nell’acqua bassa e mi faccio trascinare per terra, rivoltare, far giravolte nell’acqua e dentro alla sabbia.
La sabbia gratta, graffia. Ma è stupendo. E’ divertente. E’ libero!
Ho sabbia dappertutto. E non mi importa.
Mi passo un’altra mano di crema appiccicosa ma tanto rifarò il bagno poco prima di tornare indietro.
Due ore volano. Sembrano pochi minuti.
Ora dobbiamo aspettare la Maria Bonita I, la nostra barchetta. Mi preoccupa come risaliremo.
La galu mi dice che non c’è niente di cui preoccuparsi.
Arriva barca e barcarolo.
Fa ciao ciao con la mano e a noi si avvicinano i due figuri di prima.
Questa volta son senza vestiti e senza ciabatte.
Il primo omone acchiappa la galullo in braccio e la fa salire sulla barca, tutto sommato abbastanza delicatamente.
Appare ovvio che nessuno possa sollevarmi e posarmi sulla barca.
Mi preoccupo.
Uno degli omoni mi fa segno di appoggiare il piede sulla sua gamba.
Lo faccio e ……
SBADABAAAAMM
Mi lanciano come un’orca spiaggiata sulla parte piatta della barchetta.
Come un’orca morta!
Mi sbuccio un ginocchio, mpf! Sgrunt!
Eccheddiavolo mica sono una leonA di mare!
Il viaggio di ritorno è breve.
All’arrivo temo un ulteriore trauma.
Riesco a scendere senza troppe tragedie, tutto sommato.
Resta il fatto che è complicato farlo su queste bagnarole della cippa.
La galullo si ferma con la signora Maria Bonita a parlare e contrattare i prezzi per fare un’uscita di Sunset, al tramonto un aperitivo sull’oceano.
Siccome sono gringhissima ho visto un veliero di bucanieri e la galu, pur prendendomi per il culo a morte, chiede i prezzi e gli orari per il sunset sul veliero con lo spettacolo di pirati alla Jack Sparrow.
Piacerebbe a Filippo.
Sei in vacanza.
Lascia perdere Filippo, plìs!
E poi si informa sullo snorkeling.
Ma bisogna che io prenda un po’ di sole altrimenti mi ustiono con lo snorkeling.
Adesso andiamo a farci una bella doccia …
Naaaaaa andiamo a mangiare adesso!
Al Toro Biondo … tra parentesi hai mai visto un toro biondo?
BiondA mi fa venire in mente qualcuno e sorrido. Qualchedue per essere precisi.
La galu ordina una cosa indefinita da bere. Clamato con cerveza. Quando scopro cos’è inorridisco: succo di pomodoro con un tocco di sugo vongole, ghiaccio, sale, limone agrio, salsine piccante, soja maggi e birra.
Il gusto è raccapricciante.
Bleaaaaahhh!!
Io mi faccio una pacifico, anzi due.
Prendiamo una cosa che si chiama tostada la mia è con il polpo e i gamberoni. Urca è buonissimo.
Il piatto forte è un pescione (oh un pescione enorme) fatto alla piastra con pomodori e peperoni.
Il pomeriggio è passato pigramente.
Son felice!
Oggi mi hai proprio commosso da farmi diventare gli occhi lucidi...be' in certi punti mi sono anche scassata dalle risate XDD Ciao Leoncina di mare!!!
RispondiEliminaEcco qualche sinonimo di "bellissimo":
RispondiEliminafantastico, magnifico, stupendo, meraviglioso splendido, eccezionale, favoloso,affascinante, eccelso,incantevole, magico, mirabile, pregevolissimo, spettacolare, sublime
Cri, a volte la Galullo sembra un po' me :) soprattutto quando ti cazzia....
Nano :)
Effettivamente la galu a volte ti somiglia nano.
RispondiEliminaUserò i tuoi sinonimi, se me ne ricordo. Sai che son svampita!
Fulminata, mi fa piacere sia che tu ti sia commossa sia che ti sia scassata dal ridere!
Besos a todos!