Sembra un canovaccio per un film comico tipo “Mamma ho perso l’aereo”.
Invece, scippando alla mia amica Roby una battuta che ad una certa ora che per lei era notte e per me pomeriggio di ieri, “Mamma HA perso l’aereo”.
Vabbè dai gliel’hanno fatto perdere.
Ma facciamo tutto per bene.
La notte prima di partire non ho dormito. Ho passato una piacevolissima serata con alcuni amici e sono andata direttamente a Malpensa.
3:20 taxi prenotato, portati giù tutto il bagaglio che hai preparato (Ma perché alla fine sono carica come un somaro?) ringraziando il coinquilino che carinamente, e non è ironico, mi ha aiutata pur essendo piena notte.
3:40 Malpensa shuttle. Dormire o non dormire? Se dormo mezz’ora forse è peggio. Ok non dormo.
4:35 Drop off del bagaglio senza check in e scoprire che i due bagagli che ti hanno segnato sulla carta d’imbarco sono uno in stiva e uno a mano. Ok “Cosa vuole fare signora?”
Cosa ti dovrei rispondere? “Ma guardi, mi avanzava una valigia, l’ho riempita di cazzate quindi adesso pensavo di abbandonarla qui, come un cane in autostrada d’estate”
PIRLA! Cosa voglio fare: pago.
Ok deve andare in biglietteria (dall’altra parte dell’aeroporto vero?) ma apre alle 5.
In biglietteria mi chiedono le carte d’imbarco per le tratte successive.
Eh, non le ho.
Eh, non le ho.
“Perché?” che cazzo di domanda è perché?
Insomma devo tornare al check in – non sono abbastanza stanca e il bagaglio a mano pesa solo dieci chili perciò mi faccio questa passeggiata.
Torno in biglietteria e pago.
Il sacchetto trasparente signora lo deve andare a prendere dove ha ritirato le carte d’imbarco.
Allora sei bastarda! Lo dici e io mi organizzo no?
Torna al banco KLM e poi scendi al controllo.
C’è da dire che io odio il controllo più di ogni altra cosa in aeroporto (sino ad oggi, oggi so che ne odio molte molte di più ma transeat) è il controllo. Togli tutto, tira fuori il pc dalla borsa, metti in vista il sacchettino trasparente, lascia giù il passaporto che ha il microchip e suona. Insomma: due coglioni!
Lo passo indenne, fiuuuu!, e mi imbarco.
Il volo Milano Amsterdam dura circa due ore. Il dubbio se dormire o no rimane. Un po’ ho dormito un po’ no.
Mi hanno anche dato delle strane cose da mangiare – che sono state portate quando ovviamente mi ero addormentata .
Amsterdam.
L’aeroporto di Amsterdam è bellissimo. Non sono mai stata ad Amsterdam ma è una di quelle mete che vanno segnate in rosso.
Mi è esplosa in faccia una bomba di tulipani, biciclette e zoccoli di legno.
Tulipani di ogni genere e tipo, dai freschi, ai bulbi, di legno, di peluche.
Zoccoli con i tulipani, zoccoli con le biciclette, tulipani con gli zoccoli … ehm … no, questo no. Però è un altro possibile titolo di una pièce comica.
Bello, bellissimo. Il sole splendeva e le enormi vetrate dell’aeroporto illuminavano questa bomba di colori di fiori! Una sensazione stupenda.
Compero l’acqua, almeno un po’. La puttana che me la vende e mi chiede la carta d’imbarco – per 3 eurI di acqua minerale – non mi sigilla l’acqua in un sacchetto.
Va detto che mai in aeroporto ti sigillano l’acqua che comperi.
Ma non sei mai andata in Ammmmerica, baby!
Un’ora e mezzo prima della partenza il mio volo era già in modalità “Boarding”. Vado al gate un po’ a malincuore, un giro tra le cazzate dei mille negozi che occhieggiano in ogni angolo lo avrei fatto ma … insomma devo prendere un volo intercontinentale, lascia fare e vai.
Una fila a l l u c i n a n t e ed un plotone della morte di controllori.
Io sempre con i miei dieci chili sulle spalle, già perché ho optato per uno zaino grande avendo solo due mani e due trolley a seguito.
Li sento tutti, sulle spalle e sulla schiena.
Non capisco perché le procedure d’imbarco siano così lunghe ma lo scoprirò presto. Insomma presto è un parolone ma alla fine l’ho scoperto.
“Are you US Citizen?” mi chiede la signora di fronte a me mentre mi sembra di essere al pentagono.
No sono cittadina italiana.
“Do you speak English?” la guardo stranita: scusa ma in che lingua stiamo parlando?
Vengo distratta da una specie di nero, jeans e tshirt attillata, occhiali da “top gun” e zaino mimetico con su un bel MP che non è come spererei Mi Prendi? Ma polizia militare americana.
Mamma mia! Come cammina dritto, sorride con tremila denti.
La signora con la voce che sembra campionata inizia la sua sfilza di domande del cazzo. Che mi spara addosso atona e a raffica.
Perché va in america?
Ehm no non vado in america, transito soltanto.
Dove va?
In Messico
Perché?
Ma un bel che mmminchia te ne frega a te no? No. Meglio di no.
Vado a trovare un’amica.
Ha comperato lei i biglietti aerei?
Si – nella testa i neuroni si chiedono che domanda sia ma i poveretti non conoscevano quelli seguenti
Dove li ha comperati?
Online
Lei personalmente?
Sì - ma che cambia? Però dico solo si
Come ha pagato?
Con la carta di credito
La SUA carta di credito?
Ma questa è scema o mi sta prendendo per il culo?
Si la mia
Intestata a lei?
…. Si
Quando li ha comperati?
Oddio panico. Tre settimane fa
Sicura tre settimane fa? Non potrebbe essere un mese?
Fiuuuuuu menomale che suggerisce, non avevo studiato bene per questa interrogazione.
Eh sì! Certo un mese fa
Le valigie sono sue?
La guardo perplessa e lei ripete la domanda parlando più lentamente pensando che non abbia capito l’inglese. Invece non ho capito il senso.
Ok ce l’ho, mi spiega che vuol sapere se fisicamente le valigie sono di mia proprietà o me le hanno prestate.
Sono mie
Può descriverle?
Le descrivo e lei mi chiede il numero di ruote dei trolley e vorrebbe sapere anche la capacità dei trolley. In once. No ciccia, questa la proff non l’aveva spiegata e non doveva esserci nell’interrogazione. Non la so!
Ha fatto lei le valigie?
Sì – i neuroni stanno facendo una inchiesta sul significato di queste domande
Le ha fatte da sola?
Beh …. Si
Non l’ha aiutata nessuno?
No – ma che c’entraaaaaaaaa???
Le ha chiuse lei personalmente?
Sì – arresa al fatto che potrei non passare questo esame o morire qui con i miei dieci chili in spalla
Dopo averle chiuse le ha lasciate incustodite?
No, ciccia siamo in italia
Qualcuno l’ha avvicinata chiedendole di portare qualcosa in valigia per conto suo?
No – ed immagino le Spy Story del cinema.
Qualcuno l’ha minacciata per non farle dire che trasporta qualcosa che non è suo?
No – ok stiamo a Hollywood
Trasporta qualche merce proibita?
No.
Può andare.
Posso andare! Yeah!
Yeah un par di palle. Controllo di nuovo, togli i braccialetti – meno male che ne ho solo due – sposta il pc, metti fuori il sacchetto trasparente (prendi la nonna, sposta la nonna ..) butta l’acqua appena comprata e non ancora bevuta.
No aspetta un attimo: come butta l’acqua.
I’m sorry Ma’Am non si possono trasportare liquidi che non siano stati sigillati.
Ma ho lo scontrino, le ho comperate adesso. Insomma adesso no, era un’ora fa visto che ci ho messo un’ora ad arrivare sin qui.
E’ molto molto sorry ma l’acqua me la butta lo stesso. Questo automaticamente scatena una sete che non ho mai avuto uguale.
Ossignore e questo cos’è? Il Body scan! E chi se lo ricordava?
Allora, devi poggiare i piedi sui segni gialli per terra. E stai molto attenta di averli messi sulle sagome quindi guardi in basso.
L’omone del controllo ti sollecita a prendere la posizione della sagoma gialla (oddio sembra un morto di CSI) che è disegnata sul vetro di fronte a te.
Eh ma io stavo guardando i piedi!
Mi scannano e poi mi fanno mettere su altri due piedi gialli per aspettare il risultato della scansione.
Non so perché ma ti vien paura. Non hai niente da nascondere ma ti vien paura.
No, l’ho passata, posso andare!
Sono senz’acqua, però. Mamma mia che sete! Dovrei anche fare la pipì. Troppo tardi. Non puoi più.
L’aereo sembra uno dei film. Le sedie enormi, i cuscini, le cuffie sigillate…..
No signora, più avanti,
L’aereo sembra uno dei film. Sedie confortevoli, piccoli cuscini e piccoli pile sigillati.
No signora più avanti.
L’aereo sembra quello di un film. Horror. Sedie piccole, spazio per le gambe inesistente, cuscinino e pile ci sono, ma saranno sicuramente più brutti.
Quindi scopri che ti hanno coglionato. E che il posto F non è il sesto, quindi affacciato sul corridoio, ma è in mezzo. La seggiola “E” non c’è, ma vaffanculo!
Dai su fai la brava che poi ti viene più sete. Oddio la pipì.
Fai la brava! Per favore!
Scusate, mi sono assentata un attimo per andare in bagno a fare il caffè, questa ve la spiego dopo!
Il capitano dell’aereo è una donna. Fico! Ce la racconta e dice qualcosa per la quale è davvero molto deeply sorry ma il rumore che c’è attorno di bambini urlanti e piangenti (andrà avanti così per le prossime otto ore e mezza) non mi permette di capire per quale motivo è così tanto sorry. Capisco, invece, che ci regaleranno delle miglia Delta per compensare il disservizio. Bah.
Ci metto poco a scoprirlo.
La lista dei film è pazzesca. Dal discorso del Re al cigno nero. Non li ho visti! E avrei voluto!
La lista dei film è pazzesca. Dal discorso del Re al cigno nero. Non li ho visti! E avrei voluto!
Ecco. No. Oggi i film non funzionano e nemmeno la musica. Ma sono molto diplisorri.
Fanculo, tutto il viaggio a guardare quante miglia avevamo fatto, quante ne mancavano e che ora fosse ad Amsterdam e a Detroit, più quante ore di viaggio ancora ci mancavano.
Con immagini dell’aeroplanino che sorvolava il mondo e l’oceano.
Ho studiato geografia.
Ho imparato dov’è l’Islanda, esattamente. Perché che è lontana e in alto lo sappiamo tutti ma voi sapete dov’è?
Io sì. Oggi sì.
E che subito dopo l’Islanda c’è la Groenlandia che abbiamo sorvolato.
E che dopo la Groenlandia c’è il Canada. E che Detroit è quasi più in canada che in america.
E Detroit è in Michigan, ma questo lo scoprirò molte ore dopo.
Di leggere non se ne parla, con una notte di sonno saltato e tutto questo casino non riuscirei a capire nulla.
Allora ripiego sull’ipod.
Ora va detto che ho amici di ogni genere. Alcuni di generi davvero speciali.
Uno in particolare è molto più speciale di altri. Non lo nomino perché non so se vuole che si sappia. È molto riservato.
Per il viaggio mi ha regalato un CD che ho caricato sull’ipod in quell’oretta che ho passato a casa la notte scorsa.
Ma questo ve lo dico dopo. Devo andare a prendere un aereo, anzi due.
...una delle notti più "divertenti" degli ultimi mesi! Grazie Maff e buona fortuna! ahahahhaha il viaggio è solo cominciato :P attendo la prossima puntata!
RispondiElimina'o sai!
Dai che ci sei...quasi... Mi sono divertita un sacco a leggerti e sarò monotona,ma DEVI scrivere un libro!
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggere la prossima! Bacioni
Ahahah mi sembra un libro tragi-comico!!Ridevo come di gusto davanti al pc e vedevo chiaramente davanti a me ciò che raccontavi,ha ragione la tua amica,devi scrivere un libro!!!Salutami i tuoi neuroni...e anche el mexico!!
RispondiEliminaSimona
ippì criiii...troppe risate....la parte delle domande è veramente fantastica!!! ma che tugurio allucinante...e fa scassare troppo dal ridere. Non vedo l'ora che racconti ciò che accade! Spero tu sia serena, e da brava formichina ti mando un bacione.
RispondiEliminaAnche io sono dell'idea che DEVI scrivere un libro!! Scrivi bene, sei divertente ... e poi te lo chiedono i tuoi lettori!! Vedi, ora sono qui sperando di leggere una nuova puntata ... è una dRRoga ;-) BACIIII!!! Lu
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