Il caldo con il vento forte che fa sbattere le porte non lo avevo mai incontrato. Neppure potevo immaginare esistesse.
Perché non ti dà alcun refrigerio. L’immagine e la sensazione di vento che conoscevo io, l’unica che conoscevo, portava con sé il fatto di respirare. Il sollievo.
Questo è diverso. Un po’ di sollievo lo regala ma è diverso. E’ come agitare forte un ventaglio e muovere comunque aria calda.
Non è umido e questa è una gran cosa perché anche se sudi come un cane dopo poco ti asciughi.
Ieri sono schiantata tutto il pomeriggio a dormire (e anche oggi) sfinita dal gran caldo.
Pare che sia l’unica via di fuga e per fortuna mi riesce di dormire senza problemi.
Sia di giorno che di notte.
Ieri pomeriggio tardi siamo tornate al WallMart a fare la spesa ed ero molto più presente.
Saltellavo nel iper-mega-supermercato tra una cosa e l’altra chiedendo cosa fosse l’una o l’altra.
La galullo tutto sommato mi preferiva nella versione “muta-strascicata” del post volo.
Ieri, invece, sembravo una bambina nel negozio delle caramelle.
Lei che mi strappava le cose dalle mani.
Ma sto solo guardando!
Si guarda con gli occhi non con le mani!
La strana coppia. Ecco chi sembriamo. La strana coppia.
Formicaaaa (a strascinata con disapprovazione) ma queeeeste son cose da gringos, da turistas.
Eh! Non son gringA ma son turista. No?
Pf! (faccia di disprezzo) turista!
Questo cinemino con quasi ogni cosa.
Anche quando siamo fuori e io voglio fotografare le bancarelle con i ponchos e i sombrero e guardo le camicie ricamate o le maracas.
O le calamite. Ce ne sono di oRrRrRibili. E quindi meravigliose!
Ci siamo imbattute in una sua ex-allieva di italiano che pero (qui lo dicono senza accento sulla O) come l’albero delle pere. Pero non lo practica più e lo ha desmentegato (sembra veneto ma anche loro sembrano veneti).
Le due parlavano del più e del meno ed io mi sono allontanata per continuare la mia caccia al tesoro tra cose sconosciute.
Dopo un po’ mi ha raggiunta la galu dicendomi che avevo fatto una cosa scortesissssssssssssssima per i messicani.
Ci sono un po’ di regole da seguire con i messicani.
Salutare tutti, rispondere ai saluti di tutti, invitare sempre tutti a entrare quando sono sulla porta, sopportare la visita con grazia e leziosità.
E fin qui … sembra l’abruzzo o il sud d’italia.
Non è stata molto diversa la mia visita a zizì il mese scorso.
Ma questa, ad esempio, non la sapevo.
Non ci si allontana MAI, maimaimaimai, da una conversazione. Anche se non capisci un cazzo, anche se ti rompi il cazzo, anche se non sai chi sia. E’ in compagnia di un tuo amico quindi te lo sopporti pure te.
Ok adesso lo so.
Metto questa ulteriore informazione su “come rapportarsi con i messicani da amica di messicana” e riprendo a saltellare.
All’uscita del Wall Mart, che è proprio in mezzo al deserto, sono stata tramortita dai colori del cielo.
Non era il tramonto. Era il contrario dell’aurora. Ma non so neppure se esista e, ammesso esista, che nome abbia.
Era buio, nel cielo c’era uno spicchio di luna, ma non laterale, bassa, come una mezzaluna (suuuuuuu non ridere, inteso come quella per tagliare le verdure). Da noi la luna non sale e cresce con gli spicchi all’inpiedi? O son scema io? Beh, dicevo.
Questo spicchio di luna sdraiata come una fettina di melone (ti piace di più?) e all’orizzonte luci rosa/rossastre in morbide lingue adagiate sul fondo.
Intorno solo vento e palme scosse.
La sagoma di queste piccole montagne di cui siamo circondati, e vento.
Niente altro.
E il silenzio.
Anche sopra, o sotto, i rumori dei carri (le automobili) e della strada.
Con i finestrini abbassati, il vento, sembrava un film.
Sembravo un film.
Più tardi, riposta la spesa, siamo uscite a piedi per il quartiere.
Musica dovunque, diversa, forte.
Il vento più forte di prima, caldo più di prima, che muoveva i vestiti e i capelli.
Siamo andate in una piazza dove c’era un evento culturale di artigianato locale.
Mi hanno offerto un cicchetto di tequila. Yeah! La mia prima tequila in vita. Sa un po’ di grappa o qualcosa di simile.
Le bancarelle, il vento, i mariachi (sììì esistono) e un cantante folk gringhissimo con l’armonica appesa alla bocca come ricordo Bennato negli anni 70. Il cappello da cow boy vecchio quanto lui.
Abbiamo incontrato gli amici “impegnati” della galu.
Si stavano accordando per la manifestazione del weekend contro una miniera d’oro che vogliono aprire non ho capito dove.
Quando ti presentano qualcuno gli devi dire “mucho gusto”. Lo so e dico mucho gusto allungando la mano. Ma questi mi abbracciano e mi baciano. Senza neppure sapere chi io sia.
Dicono mucho gusto mentre già ti stanno baciando la guancia.
Una guancia.
Prima gaffe della serata. Ho baciato questa ragazza due volte.
Nooooooo qui ci si dà un bacio solo.
Ah ok.
Ora so che sarebbe scortesiSSSSSSSSimo allontanarmi, quindi seguo la conversazione non capendo una beata cippa.
Mi guardo in giro e, in un attimo di pausa, chiedo alla galu se è scortese fare foto mentre gli altri parlano.
No non lo è. Ma vengono uno schifo con le luci e il buio. Uffff non so regolare la macchina e quindi ne ho una automatica.
Il buio e la sera son sempre un problema.
Vengono mosse, vengono male. Uffaaaaaa.
“Con permiso” … spe che questa parte forse mi interessa!
Sì stiamo andando.
Salutiamo tutti, UN bacio solo, non ho capito bene cosa devo dire quando mi commiato ma il problema di risolve da solo quando arriva un distinto signore con un abito scuro.
Saluta tutti con un bacio, me compresa, e capisco che è uno che ha vinto le ultime elezioni dei primi di aprile. E’ stato nominato una specie di assessore (ma non so come si chiami qui) del turismo. E la galu è contenta.
Se lei è contenta siamo tutti contenti.
Piccola parentesi.
Le elezioni in messico si fanno in banchetti in mezzo alla strada. Hai una meravigliosa tessera con tanto di chip per votare ma poi voti in mezzo alla strada senza alcun tipo di controllo.
I risultati arrivano un po’ quando vogliono e ogni volta si sollevano proteste sui falsi voti e altri brogli vari.
E’ come il contrasto tra il fatto che al WallMart ma anche in altri supermercati con la tua partita iva tu possa stamparti da solo la fattura direttamente dallo scontrino.
Che è pazzesco. Avanti anni luce.
E poi gli autobus, il servizio pubblico, quelli che qui chiamano colectivo, non hanno una fermata vera e propria ma una palina di legno dove non sai quale bus passerà.
E i bus non hanno numeri o destinazioni. Non sulle paline, paline …. Son pali. E lo sanno i locali che lì passa il bus.
Quando la galullo mi ha detto che la strada che fa il bus la leggi sul vetro del bus stesso ho riso per mezz’ora.
Poi ho scoperto che è proprio così. Non sono ancora riuscita a fotografarne uno in modo che si veda.
Questi sfrecciano per le strade facendo anche strane gimcane. Non oso pensare al culo dei passeggeri.
Sul para … brezza? Non so un tubo di macchine. E’ il parabrezza il vetro davanti?
Comunque sia sul vetro davanti ci sono scritte le fermate.
Con il pennarello bianco, tipo uniposca, credo.
Mi sono ribaltata dal ridere.
I bus poi sono uno spettacolo.
Sembrano quelli dei cartoni animati. O dei film. Quelli vecchi però.
Che paese contraddittorio, che paese pieno di stramberie!
Questa sera ho bevuto il mio primo (e comunico ufficialmente: ultimo) margarita.
Non mi piace. Ha un gusto strano che no me gusta.
Ho bocciato la Corona per una miglior Pacifico (sempre messicana che se mi azzardo a bere una birra estera la galu mi strangola).
E bevo acqua naturale, di boccione.
Un litro al giorno con l’estratto di clorofilla che fa bene e rinfresca. Il resto così com’è.
Ho fatto parecchie cose oggi, anche aiutata dal fatto che era sabato e la galu non lavora.
Domattina presto andiamo all’arco e alla Playa de l’amor.
Nel frattempo ho deciso di andare a Tijuana in pulman. 2500 chilometri in 24 ore attraversando tutta la Baja California Sur.
Non mi fermo a dormire a Tijuana ma andrò in America, a San Diego. Pare che Tijuana sia peligrosa.
Devo solo decidere quando ma penso che tanto prima tanto meglio.
Questa notte tira vento forte, sento il rumore delle foglie. Dormirò bene.
Aspetto le novità di Mary Poppins.
....è bello leggerti, è un pò come essere lì.... anzi no, niente è come essere lì, però.... :)
RispondiEliminaBaci! Mi manchi.