mercoledì 1 giugno 2011

In viaggio verso Sin City


Data reale 25 maggio

Ebbene sì.
Sto bevendo una coca cola alle nove del mattino.
Invece del caffè.

Quell’uomo nero là in fondo sarà alto due metri, ha le mani grandi e forti. E’ grosso. Lui riuscirebbe a sollevarmi come nella scena di nov …..
Ma che cosa mi passa per la testa?
E’ che è gentile, rasato (adoro i pelati, un sacco di donne adorano i pelati e gli uomini si fanno un miliardo di problemi per i capelli che cadono … bah!) sta aiutando una signora in difficoltà.
Ha delle bellissime mani … le labbra carnose ….

Eddai!
Ok riprendiamo il discorso.

Mi sono svegliata alle 5:30. E alle 7:30 ero già in strada.
I palazzi di vetro luccicano al sole creando una serie di riflessi sui riflessi del sole.
Il film continua.
Le donna vanno davvero a lavorare con il tailleur e le scarpe da tennis.
Ci sono un sacco di persone che corrono per le strade al mattino presto.
Tutti, ma tuttituttitutti quelli che non stanno correndo hanno in mano una pinta di caffè.
Tanti barcollano per la strada la mattina presto. Non so dire se “ancora” o “già”.
E ci sono moltissime sirene della polizia.

La stazione dei Greyhound è vicina all’hotel (è l’unica cosa che ho studiato) solo che lì intorno, così come ieri a pranzo, non ci sono Starbucks o simili.
O non li ho visti io ma il risultato non cambia.
E’ così che son finita a far colazione con la coca cola.

Alla sala di attesa dei Greyhound si accede solo dopo aver gentilmente mostrato una ID card e il biglietto al security man e avergli aperto borsa e zaino.
Mostrando a tutto il mondo i tuoi assorbenti, il burro cacao, l’olio del Re, il cuscino da viaggio….
I blocchi tutti scritti
“Are u a writer?”
No, sono scema!

Ho in borsa oggetti taglienti, appuntiti, tossici?
No, offiSer (se li avessi avuti me li avrebbero trovati quelle dodici ispezioni fa)
Ha alcool con sé?
Eh?
E’ proibito portare alcool o berlo a bordo dei nostri bus.
Beh .. se non lo puoi portare berlo diventa difficile eh? Diciamolo!
Mentre aspetto – sono arrivata davvero presto – mi guardo intorno.

Ci sono tante persone obese qui.
Di tutte le età.
Questa signora qui accanto, per esempio, è enorme. Eppure indossa un paio di fuseaux e una tshirt morbida. Non so quante X possano essere ma direi almeno 5 o 6XL.
Ed ha le unghie di resina lunghissime e decorate come un albero di natale.
Qui è molto diffuso.
Anche le ragazze che si “tirano a lucido” o quelle supervolgari con gli shorts giro clitoride (no perché la passera si intravede, per la cronaca) hanno le unghione.
Che non sono più solo con molti colori ora hanno anche applicazioni di strass, disegni, strisce … con il risultato netto di muovere le mani come delle deficienti perché le unghie son troppo lunghe.
De gustibus ….

Il bus arriverà a San Bernardino da dove prenderò un secondo bus per Las Vegas.
Ci sono due ragazzotti che vanno a LV. Sembrerebbero sedicenni. Ma non credo possano giocare a quell’età … spero …
Ah! Annotate oltre alle unghie di natale, che prima o poi infesteranno anche le dita dei vostri vicini, qui l’ultima moda per i ragazzi (solo i maschi) è la maglia alla rovescia.
Non capovolta. Alla rovescia con l’etichetta sotto la gola, per intenderci. Il davanti dietro.
E siccome le peggio cazzate ce le prendiamo dall’america come le scarpe slacciate (che fan benissimo alla schiena, ai denti e al mal di testa) e i pantaloni tipo “scusa ma mi son cagato adosso” con una D sola (che fa benissimo a tutto perché non si riesce a camminare normalmente quindi … sai che festa per la schiena?)
Vabbè dai quante storie, poi si prendono l’auline passa tutto.
Okokok la pianto.

Ci chiamano.
Biglietto. E passaporto (ancora?? o.O)
Uh! Italia, pasta pizza … rega’ macchedduecoglioni! C’è anche altro in italia!
Renèe la nostra driver sino a San Bernardino è una nera con un culone grosso.
Passa “ tra i banchi” con aria minacciosa declamandoci tutte le regole.
Non si può ascoltare musica se non con le cuffie, i telefoni in silenzioso, se proprio dovete telefonare parlate a bassa voce e  non disturbate tutto il bus con i fatti vostri, alle fermate se intendete allontanarvi informatemi: detesto lasciarne giù uno.
Ok. E chi si azzarda a dirle niente?
Sono un Greyhound! Ancora non ci credo!
Sono su un Greyhound. Davvero.
La strada è bellissima.
La California è bellissima.
Così verde, le palme, le casette, le ville!
Ci fermiamo in un posto che sembra uscito direttamente dalla pagine di Coccobill.
Mattoni rossi, legno e murales.
Leggo il nome del posto “Temecula” e rido da sola come una cretina
Mando un messaggio alla mia amica “Sono a Temecula. Non aggiungo altro”
Lai mi risponde che è schiattata a ridere in pizzeria e il suo amico (gay) le ha detto che temecula è una parola molto poco gay friendly.
Per questo fa ridere .. Io e lei poi che non abbiamo un amico etero manco per sbaglio!

Sui Greyhound in tanti viaggiano da soli
La Highway ha 6 corsie.
Arriviamo a Riverside.
E’ bellissima e sembra un parco giochi.
E’ un peccato non riuscire a fare foto ma tra il movimento e i vetri oscurati proprio non ce la si fa …
Ma le foto di Riverside giuro me le cerco su google. Tiè!

Ecco il deserto.
Qui è diverso, è più piatto senza cactus, senza montagne alte.
Qui il deserto e le montagne li han tagliati, spianati.
Ci sono i tralicci alti e la ferrovia.
Qui l’hanno affrontato e domato. Preferisco quello messicano.

Ci arrampichiamo parecchio.
La Sierra Nevada!
C’è la neve. Sulle cime c’è la neve e qui si schiatta di caldo.
E’ bellissimo, le rocce sembrano levigate a mano. Ogni curva uno spettacolo.

Scema io pensavo che la sierra nevada fosse in nevada: invece è in california. Bah!

San Bernardino.
Ma che schifo! I 2 ragazzetti di San Diego vengono agganciati da un “roscio” dall’aria del gambler scafato e sciupato.
Si siedono vicini e staranno insieme tutto il viaggio e anche durante le soste.
Sappiamo tutti come finirà.
Eccoli i gamblers che salgono da soli.
Alcuni proprio rovinati. Tanto.
Le signore “a posto” per la sera (scoprirò arrivando a Las Vegas che la maggioranza dei Casinò ha un dress code dopo le 20).
Del arriviamo per le 18.
Uhm è mercoledi. Mercoledi e giovedi i prezzi degli hotel sono bassissimi.
Quindi sono più accessibili a tutti. Anche agli spiantati.
Temo non mi piacerà Las Vegas. La popolazione di Las Vegas.

Sosta per il pranzo.
Siamo a Barstow sulla Route 66!
Da qui in avanti faremo la 66.

Troverò qualcuno che là farà con me tutta. Coast to coast. Vedrai che lo trovo.

A Barstow la sosta è di 45 minuti. Solo Junk food, che palle.
Oh! Ma io quando mangio normale?
Vado su Mc Donalds che con il Mc Chicken è il meno doloroso e pasticciato di tutti.

Doloroso, invece, non comperare tutto nelle mille trappole della grande stazione.
Il carillon di Las Vegas è orriBBellissimo!
Con la boule de neige. Lo carico e lo ascolto suonare “Viva Las Vegas” di Elvis. Lo rigiro tra le mani. Costa poco, si è no 10 euro ed è anche fatto bene.

Ma con quello che ho deciso un carillon non ha senso che io lo comperi. Non lo posso comperare.
E capisco che è davvero una decisione e non solo un’idea o un vago qualcosa.
Mi viene il magone.
Ho visto altre cose orriBBellissime ma, casomai le prenderò direttamente a Las Vegas.
Il magnete della Route 66. Come per il carillon: lo lascio lì.

La Route 66 taglia in due il deserto.
Un taglio netto, pulito. Ha due semplici corsie.
Un grande spazio nel mezzo e le due corsie opposte.
Intorno sabbia e cespugli di piccoli sterpi.
Dune e colline.
A perdita d’occhio.
Sono emozionata.
Son passate alcune decapottabili sfrecciando nel superare il bus.
I capelli al vento.
Saranno felici?
Passano moto di quelle con il manubrio largo e le frange alle due estremità
Eh già! Easy Rider! (mi spiego un po’ come un libro stracciato eh? )

Certo che come cazzo gli è venuto in mente al sign … (in questo preciso istante è finito l’inchiostro della penna che ho comperato a Malpensa per questo viaggio. Ogni volta che faccio un viaggio in aereo compero una penna all’aeroporto. Ho scritto proprio tanto eh?)
Dicevo.
Come gli è venuto in mente al signor “Flamingo” Bugsy il gangster di aprire un casinò nel mezzo del nulla?
E’ così tanto infilato nel mezzo del nulla.
La sapevo una volta la storia di Las Vegas.  Ed ho visto Bugsy ma non mi ricordo praticamente nulla tranne che tutto aveva avuto inizio con il Flamingo.

Uffaaaaaa siete noiosi però eh? Sì lo ammetto. Il titolo del film l’ho cercato adesso su google, ma tutto il resto giuro l’ho scritto sul bus. Mi sono messa un appunto di cercare il titolo del film.

Ricordo molto bene Ocean Eleven e questa sera andrò al Bellagio a comperare le fiches. Per souvenir non per giocare.
Per vederlo!

Adesso ho capito perché sono l’unica seduta da questo lato del bus.
Che conferma la teoria che tutti gli altri conoscano bene questa strada.
C’è un sole che ammazza da questo lato.
Chissà com’è il Casinò vivo, pieno di giocatori?
Non ci sono mai stata.
Anzi no una volta a Venezia, di pomeriggio. Tristissimo!
Spero non sia troppo squallido.
Per me è un gioco. Andare lì è un gioco. Non giocare.
Urca di giornata morta non ci saranno né Warrick (che, porello, è pure morto) né Grissom (che se n’è andato sa il cielo dove con Sarah).

Stavo pensando prima al bazar per strane contorsioni  di pensiero che sarebbe davvero troppo complicato spiegare, visto che poi il ho un gran dono della sintesi no?!?
Pensavo che mi sto parzialmente “riprendendo” il viaggio California e Nevada che avevo vinto nel lontanissimo 1985 facendo figure di merda a “Il pranzo è servito” del quale mia madre si era molto graziosamente impossessata.

DANGER! Attenzione
Alle, credo tre, persone che mi leggono ed hanno visto le puntate de “Il Pranzo” viene fatto espresso divieto di divulgazione di qualsivoglia contenuto ad esso inerente!

Per tutti gli altri.
Si ho le videocassette.
NO. Non le vedrete MAI.

Numero A perché mi vergogno come una ladra a prescindere
Numero B perché erano pure gli anni ottanta ed ero vestita che più orenda di così non si potrebbe e trucco e parrucco ci avevano caricato a coppe.
Numero C ho dato delle risposte imbecilli perché ero no agitata. Depppiù. Ed ho sbagliato risposte a domande che sapevo perfettamente. Fuori onda.
Totale non me lo chiedete neanche.

E tu, sì proprio tu non guardare indietro che non c’è nessuno. Tu che mi hai incontrata a Tor Lupara la sera del primo giorno in cui avevo registrato tre puntate (e non aggiungo altri dettagli se no scoprono tutti chi sei) Guai a te sai?
Ti stacco l’amicizia!

Una piccola salita e poi la vista di uno spazio che è più che immenso. E’ talmente tanto che è come se fosse nulla. Piatto quasi senza orizzonte.
Deserto, montagne e dall’alto il solco netto della strada che lo attraversa. Oltre gli occhi non vedono.
Sembra che la strada si chiuda in fondo all’orizzonte.
Beh Vegas si dovrebbe vedere a chilometri di distanza. Qui non c’è niente di niente a perdita d’occhio.
Mancano tre quarti d’ora all’arrivo previsto.
Ne abbiamo ancora di nulla da macinare.
E il cazzo di sole si è abbassato e mi sta lessando.
Però qui il nulla è recintato. Moooolto utile.
Il “recinto” consiste in paletti di legno e 3 fili di metallo tirati.  All’infinito.

Un cartello “Mojave Native Preserve”.
Ah! E’ una riserva indiana … scusa ma …. E gli indiani?
Guarda che gli americano sono ben strani eh?

Oh! Si intravede un centro abitat …
Nomames!
La Las Vegas dei puffi.
Siamo arrivati a Primm, e ne siamo usciti prima che riuscissi a scrivere la frase, che è una accozzaglia di tre o quattro alberghi che pretendono do avere fogge artistiche.
Patetichissimissimerrimissimo!
Di nuovo il nulla.

Un inseguimento della polizia LIVE!
Scusa ma da dove lo rincorre?
Boh! Però l’ha preso.
Insomma si è fermato.
Mi riposo un po’ gli occhi: questo sole mi acceca.

ECCOLA! Là in fondo: eccola!
Le sagome degli edifici strambi.
Eccola lì.
Sembra quando sono arrivata ad Eurodisney.
La stessa eccitazione.
Non posso fare i miei famosi gridolini dai decibel impossibili né battere le mani come una foca.
Posso scrivere però. Posso scrivere Eccola, eccola!
E’ davvero in mezzo al nulla!
Oooh! C’è il Cirque du solei e anche il musical del Re Leone
Ossantacleopatra.
Ci sono decine di show. Costeranno un fuoco ..
Noooooooooooo. The phantom of the opera al Venetian.
Ok Calma.
O vedi Las Vegas o vediamo lo spettacolo.

La piramide, la Tour Eiffel … H&M????
Il Mandala Bay.
E’ tutto d’oro! OMG al sole è cafonissimo. Quasi come i diamanti prima dei 40 che fanno cafona (cit.)
Un palazzo che sembra fatto con i lego!
Il New York New York con l’Empire State Building e il Chrysler, Il Montecarlo, l’MGM, il Rio, il Palms.
E adesso il Caesar Palace e il Planet Hollywood, il Mirage e il Trump, tutto d’oro pure lui.

I giocatori ballano sui sedili.
Io mi prendo un taxi con calma.
L’Hard Rock Hotel è a 8 km dal bus stop.
C’è un traffico da paura.
Questo posto somiglia a Lady Gaga.
Eccomi.
Eccoci!

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