(Foto google)
Ultime compere.
Regali per questo e quello. Per me ho comperato poco e niente. Mi sono comperata questo tempo e direi che è più che abbastanza.
Mi riporto a casa tre vestitini tipo mare che metterò a Milano per sfidare il gran caldo fregandomene alla grande di chi pensa cosa e godendomi il fresco che mi regaleranno.
A San Diego ho trovato la prima maglia che celebra il quarantesimo compleanno dell’Hard Rock Cafè che è proprio in questi giorni a Londra. Qualche calamita. Niente di più.
Più cose ho preso a Filippo. E un pensierino, magari minuscolo, per tutte le persone alle quali tengo. Insomma anche qui con un po’ di selezione.
Mancava il benedetto/maledetto sombrero che il figlio mi aveva chiesto come souvenir.
E qualcosa per sorella e nipote. Avevo già deciso cosa ma dovevo decidere dove e come.
Il sombrero si è rivelato difficile da trovare e, soprattutto, una specie di disco volante in dimensioni.
Ma il figlio lo vuole a tutti i costi. Sfrutto un pomeriggio caldissimo e con la nazi-olga a casa per cui devo necessariamente uscire.
Vado al Flea Market che, dopo tanti giri, si è rivelato quello con le cose più graziose e, tutto sommato, economiche del circondario.
Prima bancarella.
Vestitino che volevo per la sorella.
Cuanto costa?
Poco, mi risponde la signora, 45 dollari.
Seeeeeeeee e io sono Cleopatra.
No è troppo.
Ho imparato a mercanteggiare. Ma a mercanteggiare di brutto quando un giorno me ne stavo andando davvero e non per tirare sul prezzo e il venditore è sceso ad un quinto di quello che aveva dichiarato essere “l’ultimo prezzo”.
Quindi guardo la signora con aria disinteressata e le dico che ci devo pensare su.
Lei:
Dimmi un prezzo.
No, guarda, ci penso su e magari torno (l’accento sul magari è di vitale importanza)
No dimmi un prezzo, lo faccio solo per te.
Ok. 5 dollari.
Naaaaaaaaaaaaaa non posso, facciamo guarda solo per te 30 dollari.
Va bene dai ci penso e magari torno.
Dai 25 dollari.
Mi incammino.
Señorita! 20.
Sempre camminando: 5 nada mas.
Dai dieci. Dieci dollari è un prezzo misero.
Cinque. Sempre più lontana.
Mi rincorre con il vestito: dai te lo lascio a sette.
Cedo a sette anche se son convinta si poteva scendere di più.
Ma il vestito mi piace, i dollari li ho, il cambio è buono. Andata.
Giro tra le bancarelle sgusciando tra tutti quelli che vogliono metterti in mano qualcosa, venderti l’affarone del secolo e vedo il vestitino che cercavo per mia nipote.
Con le paillettes.
Cuanto costa?
Poco, mi risponde questa signora signora, 45 dollari.
Ecche è? Oggi fa “Tutto 45 dollari?”
No Gracias.
Dimmi il prezzo.
10 dollari (questo vestitino, questo tipo ho già provato a comperarlo e non sono mai riuscita a scendere sotto ai 20 dollari quindi dimezzo)
Noooooooooooooooo Señorita, guarda quanto lavoro di ricamo.
Mia nonna, la mia nonna lo ha ricamato con le sue mani.
Prendo il vestitino fatto con un pareo, carino proprio carino, lo giro e lo rivolto e mi vien da ridere.
Serissima chiedo alla venditrice: ma tu non sei messicana?
Como no? Da millemila generazioni!
Ah! E tua nonna sta in Honduras? No perché il vestito l’hanno fatto in Honduras. Mira!
E le mostro l’etichetta.
Traballa.
Solo per te 20 dollari.
No 10. E mi incammino.
La botta della nonna deve averla incassata male perché cede subito a 10 ed io me ne vado contenta con i miei vestitini nella borsa.
Convinta, comunque, di averli pagati entrambi più di quanto costino realmente ma mi sta bene.
Caccia al sombrero. Sono settimane che certo sto cazzo di sombrero senza trovarlo.
Li ho visti ogni tanto passando con la macchina di fronte a posti dove, ovviamente, non era possibile parcheggiare né fermarsi anche solo poco.
Quindi inizio a chiederlo ai mercanti. Creandomi un personale inferno di proposte alternative: sombrero da Mariachi, sombrero dasaildiavoloche, sombrero piccoli ….
No guarda mio figlio vuole il tradizionale sombrero messicano.
Alla una e mezza, con un caldo che mi tramortiva che altro che sombrero!
Arrivo in una bancarella dove ci sono i sombrero come lo vorrei io ma piccoli, da bambino. Almeno credo.
Chiedo al tipo se non ha quelli grandi e lui si guarda intorno e poi mi chiede di aspettare un “ratito” e corre via. Sto ratito ormai ha imparato a spaventarmi.
E’ stato un ratito medio lungo ma non esagerato. Mentre, nel frattempo, il figlio del commerciante chiedeva se volessi altri e cipicipecipiciap.
Ad un certo punto di vede il signore arrivare correndo e con un sombrero avvoltolato sotto il braccio.
Yeah!
Cuanto costa?
Il figlio “45 dollari” (evidentemente è la giornata “fai pagare ai turisti 45 dollari qualsiasi cosa sia”)
Lui contemporaneamente “20 dollari”
Il figlio lo manda a fare in culo in messicano. Non so le parole ma il senso è chiarissimo.
Io guardo il padre e gli dico che proprio no. 20 dollari no.
Sono disposta a dargli 150 pesos (l’equivalente di 9 euro mas o menos).
Nooooooooooooooo Señorita. No no no no puedo!.
Va bene gracias.
E mi incammino.
18 dollari.
No gracias, gli rispondo senza girarmi. 150 pesos o niente.
15 dollari mentre mi allontano.
Il caldo era potente e lì vicino c’è una paleteria, una specie di gelateria con dei … come descriverli? Dei ghiaccioli, la forma è dei ghiaccioli, sono di frutte assortite ed è praticamente frutta frullata e ghiacciata.
Prendo una paleta di mango e mi siedo sulla panchina appena fuori e, finalmente, all’ombra.
Una voce.
Señorita! Señorita! E il signore con il sombrero sotto il braccio che mi raggiunge correndo.
180 pesos dai.
Cedo perché, porello, ha corso un sacco per questo sombrero.
Il sombrero è davvero davvero davvero grande.
Non so come farò a portarlo in aereo ma filippo ha tanto insistito che lo voleva.
Se non lo usa devo proprio descrivere la fine che farà il sombrero dopo tutta la fatica per acquistarlo e quella che già prevedo per trasportarlo per mezzo mondo e 20 ore di viaggio?
Lascio alla vostra fervida immaginazione.
Lascio alla vostra fervida immaginazione.
Ora devo fare una foto col sombrero tipo la pubblicità dell’Estatè e “mira il dito”.
Per ora accontentatevi di quella di Google che apre il post.
Soddisfatta di tutti i miei acquisti e acquisti ufficialmente terminati.
piesse: ripensandoci e guardando la foto vorrei un poncho così. Ma non ne ho visti in giro così. Non vorrei farmi venire questa necessità di una ulteriore caccia.
Scoprirete anche questo prossimamente.
Insieme a me.
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