mercoledì 22 giugno 2011

Il compleanno


Ed è arrivato.
Il giorno in cui anche la galu volta il mezzo secolo.
Fa impressione a dirsi, fa impressione anche averli.

Chiedo alla galullo come si dice “lasciare” in spagnolo.
Lei mi chiede ma lasciare tipo che lasci un fidanzato? Che lasci … non so tipo “Devo lasciare questa cosa per la festa di questa sera al ristorante di gigi?”
Eccheppalle! Fingi almeno no?

No.
Tonnellate di mail e di messaggi in feisbuc e telefonate.
Mi legge l’oroscopo del giorno. Il suo. In inglese dice qualcosa che finisce con “Don’t be  abrasive.  In other words: be nice!”
Stavo per scaravoltarmi dal ridere ma mi sono davvero ribaltata quando, serissima, dopo averlo letto ad alta voce in inglese si è girata verso di me ripetendomelo in messicano.
Galuuuuuuuuu!! Sono io. L’avevo capito già in inglese!
Beh è invecchiata anche lei!

Ho delle cose da comperare e portare al ristorante ma devo aspettare che lei vada a lavorare.
Esce a mezzogiorno. Un’ora più calda no eh?
Mi metto addosso una vestitino veloce ed esco.

In cartoleria.
Allora qui manca tutto, persino l’acqua che non si può bere dal rubinetto, ma ci sono tantiiiiiiiissimi negozi che trattano solo articoli per feste. E papelerie, enormi, che lavorano tantissimi.
Qui vicino ho visto Anita. Ho chiesto alle due bionde e mi han detto che va bene.
Ora tutto sta a farsi capire per il biglietto e il palloncino da mettere in tavola.
Ovviamente in cartoleria nessuno parla inglese.
Insomma mi faccio capire, suscitando ilarità, prendo il biglietto di auguri, il palloncino e le candeline. Cinquanta. Così impara!
Combattere contro il vento portando il globo non è facile. Il palloncino è uno di quelli di carta tipo metallizzata gonfiato ad elio. Leggerissimo e senza appigli per trattenerlo, quindi si piega al vento.
Arrivo al ristorante e lascio al ragazzo il globo e un sacchetto con le cinquanta candele magiche, quelle che non si spengono.
La giornata è stata piuttosto piena.
Ho intrecciato parecchie collane da portare questa sera visto che le avevano chieste.
Poi arriva la galu dal lavoro, cosa mi metto, cosa non mi metto. Cosa ti metti tu.
Cosa sta bene con questa collana?
Decidere il vestito e cambiare tutto all’ultimo.
Anche qui, tutto regolare.
Arriviamo al ristorante e non c’è nessuno.
Se la festa inizia alle 7, in Messico, alle sette non c’è nessuno. Neppure la festeggiata.
Infatti siamo arrivate alle sette e mezza. E ancora non c’era nessuno.

Arrivano alla spicciolata portando regali, fiori, un altro globo (più bello del mio ggggrrrrrr)
Il cameriere che abbiamo incontrato l’altra sera mentre discutevamo i dettagli della festa mi porta una Pacifico via l’altra. Non faccio a tempo a finire una bottiglia che lui arriva con una nuova. Mi va di lusso direi.

Gi invitati sono diversi tra loro che di più non si potrebbe.
Francesi, italiani, argentini, messicani di varie parti del messico.
Non tutti parlano inglese, io non parlo lo spagnolo. C’è un francese che, come fanno sempre, parla la sua lingua appena può.
Discutere in francese, inglese, spagnolo e pure italiano con gli italiani: altro che torre di Babele!
La galu è felice, si vede. La fotografano tutti come una diva di Hollywood.

Arriva Calafia con la valigia “molto ben camuffata” . La porta dalla maniglia che sbuca dalla carta regalo e la fa camminare sulle quattro ruote. Chissà cosa sarà mai?
Vino, birra, pasta cotta bene. I proprietari sono veronesi ed emiliani. L’adattamento al Messicano è d’obbligo e mi ritrovo a mangiare una pasta con la panna piccante.

Dramma delle candeline. Ti pareva che non ci fosse un dramma dietro l’angolo?
E’ il momento della torta che è stata portata in gran segreto, acquistata con cospirazioni e consultazioni. Alle candeline ho pensato io. Arriva Gigi mi chiede “ma ci sono le candeline?”
Certo! le ho date io al ragazzo questa mattina.
Ma quale ragazzo? Qui non sanno niente!

Dopo un po’ torna e mi spiega che in messico  se dai un sacchetto ad uno dicendo che ci sono dentro le candele non vale la parola “candele” o qualsiasi altra parola.
Gli hai dato un sacchetto? Un sacchetto gli devi chiedere indietro.
Se gli chiedi le candele per la festa ti dice che non le ha e non le ha mai avute.
Il sacchetto della festa sì.
Transeat.

La torta è triplo cioccolato. Alta una spanna e ricoperta di fiamme.
Per fortuna ho preso le candele magiche perché con questo vento le candele tradizionali non avrebbero resistito un minuto.
Cantano la canzone del compleanno messicana e poi anche tanti auguri.
Soffia le candele un po’ di volte e poi l’aiutiamo a smorzarle.

Auguri auguri, apertura dei regali. Ciao ciao buonanotte a tutti.
Eh fai presto tu a dire buonanotte!

Bisogna portare a casa la valigia, la composizione floreale, i due globos, altri regali e una torta che le hanno regalato perché è una delle sue preferite e quel che resta della torta cioccolatosissima.
Ovviamente io finisco con la torta al cioccolato.
Ovviamente perché era la cosa più complicata da portare. Il coperchio originale si era un po’ sminchiato (termine tecnico per i coperchi di torte!) la cioccolata si era sparsa un po’ dappertutto e mantenerla non era proprio facilissimo.
Torniamo a casa con la galu e inès a piedi, son solo due quadri!

Allora ci tengo a specificare che qui i marciapiede non sono in buone condizioni e i gradini per salire e scendere sono spesso strambi, doppi, troppo alti, con balzelli strani.
Quindi prendo un marciapiede non esattamente liscio, ondeggio, traballo ma resto in piedi però …. mi schizza dalle mani la torta e ….

SPATAAAAAAAASHHH

Mi si spiaccica la torta sul muro bianco della scuola.



Sono la peggiore, solo a me riesce di combinare casini come questo!

n.b. la foto è stata scattata il giorno dopo.
Dopo lo spetasciamento io ero ricoperta di cioccolata sin non oso dire dove. La torta è stata staccata – letteralmente staccata e questo la dice lunga sul grasso e la collosa consistenza della stessa – dal muro come meglio si poteva con le mani di tutte e tre impegnate, palloncini e il rischio di essere viste e quindi buttata nel primo bidone disponibile.
Visto che la prova ancora esisteva ne ho approfittato per immortalare la mia ennesima cazzata!


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