venerdì 29 aprile 2011

Ed eccomi qui ...



Valigie quasi chiuse (chissà quante cose inutili sto portando e quante ne sto dimenticando) e occhi spalancati.

Grazie a chi mi ha accompagnata per mano sino ad esser pronta a spiccare questo volo e fare questo viaggio. Grazie ai miei compagni di viaggio.
Tutti i miei compagni di viaggio, quelli lunghi, quelli corti, quelli finiti, quelli che ancora camminano con me, quelli che hanno preso una direzione diversa, quelli che ho perso e poi ritrovato.
Grazie a chi mi ha insegnato che il viaggio è quel che conta e la meta è, talvolta, solo incidentale.

Grazie a loro posso ora intraprendere questo nuovo viaggio.
Grazie alla strada percorsa con tutti quanti loro posso, oggi, affrontarne uno tutto mio.

Mi sento in un frullatore emozionale che mi agita e mi incuriosisce.
Mi guardo intorno e già non sono più qui.
Le valigie per terra, le ultime cose da stirare, una lista che continuo a cambiare, spuntare, correggere.
Devo fare la manicure, finire di cucire dei bottoni su una sacca in sottofondo il Royal Wedding.
Ho il cuore che va a mille. La testa ancor più veloce.

Il tempo scappa e insieme sembra non passare mai.
Così forse sarà anche per i prossimi due mesi.

Ho un sacco di parole nella testa ma non arrivano ai polpastrelli.
Le lascio a vagare: troveranno una strada.

venerdì 22 aprile 2011

La mia valigia


E il conto alla rovescia si accorcia.

Sto realizzando solo ora che starò via  tutto questo tempo.

La decisione del messico, come altre ultimamente, l’ho presa con la pancia. La testa è arrivata, sta arrivando ora.
Mi sto rendendo conto che non so nulla del posto in cui andrò. Ho cercato Cabo su wikipedia solo oggi per poi lasciar perdere. Non mi serve. Ho lì qualcuno che sa già tutto.
Sto realizzando che andrò DA SOLA dall’altra parte del mondo. E a quanto tutto questo sembrava improbabile, per non dire impossibile, solo sino ad una manciata di mesi fa.
Sono elettrizzata, sono emozionata ho gli occhi pieni di curiosità per paesaggi mai visti.
Ho tutti i sensi pronti a raccogliere ogni singolo attimo di quel che ci sarà.
Odori, profumi, gusti, colori, paesaggi. Scoperte. Illuminazioni.
Già illuminazioni. Come il rendermi conto che sono al ventesimo anniversario – davvero son passati vent’anni? – di qualcosa che mi ha radicalmente, profondamente cambiata. E mi ha offerto una chance.
Con una precisione quasi chirurgica eccomi qui, vent’anni dopo quel 2 maggio del 1991.
Neppure a Dumas sarebbe riuscita tanta involontaria precisione.
La parte buffa è che solo questa sera mi è balzato agli occhi come una improvvisa rivelazione. Non me ne ero resa affatto conto. Non lo sapevo. Ed ora mi pare cabalistico e anche un po’ … beh, quantomeno bizzarro.
Ne uscirò nuova, come allora. E questa assurda coincidenza e ricorrenza ha un che di celebrativo. Come di nuovo taglio, un altro rinnovamento, un cambio di pelle.
Sarà bello e sarà anche difficile.
E segnerà ufficialmente il passaggio alla terza parte della mia vita.
Sto preparando scartoffie e bagagli ma so già che è tutto superfluo.
Quel che davvero devo portare con me è il mio cuore.

Non mi serve altro.

Niente altro.