giovedì 23 giugno 2011

Carpe diem

E’ morta mia suocera.
Questa notte, nel sonno. In una residenza sanitaria per anziani, un nome delicato che si sono inventati per addolcire la definizione di “ospizio”, nella quale stava da tre anni.
Si è lasciata andare. Ad un certo punto, qualche anno fa, si è lasciata andare e si è spenta.
Ha spento la testa,  almeno. E da parecchio tempo non riconosceva neppure più suo figlio.
Di salute stava più che bene e, per fortuna, se n’è andata come aveva sempre desiderato, senza soffrire, senza terapie, sondini, interventi o altro. Ha dato l’ultimo giro al suo interruttore e si è spenta del tutto.

Ricevere questa notizia nei miei ultimi giorni messicani è stato come uno schiaffo in pieno viso.
Di quelli forti che ti lasciano stordita.
Eri in un sogno e sapevi pure che sarebbe finito, anzi stava per finire, una manciata di ore, qualche pomeriggio e si tornava alla realtà.
Invece no. Tutto insieme in un secondo nel cuore della notte.
Un sms. E’ morta mia madre. Ci sentiamo su skype più tardi.
Questo nuovo elemento nella già fragile equazione di “il mio futuro uguale ?” arriva inaspettato e mi fa lo sgambetto.
So che suona orribilmente ma vorrei riuscire a congelare le ultime ore e tornare indietro a ieri sera.
Scongelare la mia realtà, quella che mi aspetta al varco, solo quando avrò “varcato” quella soglia.
Solo tornata a casa.

Non parlerò qui di quello che provo anche perché è chiuso in una parte che ho accantonato, ibernato per questa pausa dall’altra parte del mondo.

Oggi la giornata è stata strana, lunghissima e completamente senza senso.
Quello che so è che siamo fragili, tutti. Che quello che non facciamo oggi è perso per sempre. Che la vita che cerchiamo di evitare o rimandare non la ritroveremo.
E quindi voglio celebrare la vita. La sua instabile bellezza, gli attimi da afferrare perché non sai se passeranno ancora.
Anche i suoi momenti difficili.
Perché è attraverso le difficoltà che si raggiungono le stelle.
E io, alle stelle, ci voglio arrivare.




















Ciao Pinuccia, spero tu abbia trovato la pace ora, dovunque tu sia.

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